DIREZIONE DIDATTICA
Arte e Cultura nella nostra città
A CURA
DEGLI ALUNNI DELLE CLASSI QUARTE
PERCHE’
QUESTO PROGETTO Questo
progetto è un ampliamento del percorso educativo svolto durante
l’anno scolastico 2005-2006 ed è stato riproposto anche a richiesta
dei genitori degli alunni delle classi quarte, perché consapevoli tutti
che SE NON SI CONOSCE IL PASSATO NON SI PUO’
COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE.
PREMESSA L’approccio
ai beni culturali porta inevitabilmente e doverosamente i ragazzi alla
scoperta dell’arte nelle sue più alte forme di espressione: la
pittura, la scultura, l’architettura, la poesia e la prosa. E’
importante, soprattutto a scuola avvicinarsi alle opere artistiche del
proprio territorio che presentano un notevole importanza culturale. La
scuola Primaria ha il compito di promuovere le condizioni che collocano
la storia come esperienza educativa di ciascuno. L’introduzione
alla conoscenza artistica pone un lavoro di documentazione e di
discussione che solleciti l’alunno alla curiosità della ricerca. FINALITA’
del PROGETTO: -
Potenziare
il processo di scolarità e il successo scolastico. -
Sviluppare negli alunni l’interesse artistico e culturale del proprio
territorio. OBIETTIVI
EDUCATIVI: -Favorire
la costruzione della propria identità culturale attraverso la presa di
coscienza della propria realtà in cui vive. -Sviluppare
il concetto di passato attraverso un legame significativo tra realtà
trascorsa e dimensione presente. -Favorire
il consolidamento di alcuni organizzatori cognitivi della formazione
storica: il tempo,l’azione e la cronologia. -Sviluppare
la pratica della metodologia e della ricerca. METODOLOGIA: Questa
proposta di lavoro intende sviluppare nei bambini l’interesse culturale
per il proprio ambiente.
I dati rilevati dall’osservazione diretta con
documentazione fotografiche, ricerche evidenzieranno gli aspetti più
significativi di un territorio ricco di arte e cultura come il nostro
paese. STRUMENTI DI VALUTAZIONE -Osservazione
degli alunni. -Valutazione
in itinere degli obiettivi educativi. -Valutazione
finale del progetto. -Esame
della documentazione raccolta: -Valutazione finale mediante presentazione del lavoro svolto.
Le classi IV A-B Le insegnanti: Greco Pasqualina Bilardi Francesa Condello
Enza
PROBABILI
ORIGINI DI TAURIANOVA
I
mandriani di Taureana, trasmigrando con le loro greggi di là dal Marro,
andarono a fermarsi a San Martino, che è uno dei centri che
costituiscono il comune di Taurianova. S. Martino potrebbe essere stato
il nucleo dal quale si formarono gli altri due centri: Iatrinoli
eRadicena. S.
Martino, ricco di chiese e conventi e munito di un imponente castello,
sviluppandosi rapidamente,
divenne un centro civile e religioso molto importante.
SAN
MARTINO
Martino poi fu elevato a contea e destinato a sede
degli STATI GENERALI. Nel
1285 tornava a S. Martino il re Carlo d’Angiò. Dunque nei secoli XI,
XII, S. Martino fu uno dei centri più importanti d’Europa. Anche
Radicena e Iatrinoli fecero parte della contea fino all’ abolizione
del faudelesimo. Sotto
il regno di Ferdinando, re di Napoli, il 5 febbraio 1783, un orrenda
sciagura si abbattè in Calabria e sulla piana di Gioia: un fortissimo
terremoto. Il sisma distrusse intere città e paesi e provocò più
di duemila vittime. Ai
primi dell’ Ottocento fu tutto un rifiorire di opere con l’ aiuto di
artisti dei paesi vicini ( i Paparo, i Morano, i Barillari). Qualche
opera si scorge ancora nella chiesa del Rosario. Per ornare le nostre
chiese i ricostruttori ricavarono molto materiale dalle macerie dei
templi che il terremoto aveva abbattuto.
RADICENA che
fu loro restituita. L’unificazione giovò alla popolazione per
l’igiene e l’estetica. Vennero costruite strade, piazze e giardini,
si migliorò l’afflusso dell’acqua potabile e l’illuminazione.
ITINERARI TURISTICI Il
centro urbano si compone di due rioni: Radicena e Iatrinoli, che si
estendono entrambi sui due lati della strada statale 111, la quale
costituisce la principale arteria della città. La
frazione S. Martino è una grossa borgata sita sulla via per Palmi. La
frazione Amato,sulla statale per Gioia, è invece un piccolo gruppo di
case che sorge nel punto preciso in cui inizia la strada di Oppido. PIAZZA
ITALIA Fino
al 1908 questa piazza, detta di Sant’Orsola, era un lurido sterrato
che serviva per erigervi banchi di vendita durante la fiera di
settembre. Oggi, invece, è il cuore della città. Ad essa fanno capo le
vie: Roma, xx Settembre, Oberdan, Isonzo, Cavour, XXIV Maggio, Monte
Grappa.
FRANCESCO SOFIA ALESSIO
Il
poeta e latinista Francesco Sofia Alessio nel 1894 consegue la patente
di maestro di grado inferiore a Messina e due anni dopo quella di grado
superiore. Per cinque anni insegna storia, geografia, lingua francese,
matematica e scienze naturali nella IV e V classe ginnasiale del
Seminario di Gerace Superiore.
FRANCESCO GEMELLI CARERI Nacque
a Radicena nel 1651 e morì a Napoli nel 1725 dopo una vita avventurosa.
Laureatosi in legge a Napoli ricoprì varie cariche pubbliche, ma il suo
animo irrequieto lo spinse a soli 34 anni a viaggiare in Francia, in
Spagna , Germania, Ungheria dove fu ferito combattendo contro i turchi.
Tornato a Napoli scrisse “Relazione delle campagne d’Ungheria”e
“ Viaggi in Europa”
Nel
1693 si imbarcava a Napoli, riprese il mare a Palmi, passando per
Messina e Malta raggiungeva l’Egitto e visitava i luoghi Santi,
l’Armeni, la Persia, l’India e la Cina. Da lì passava poi alle
Filippine e attraverso il Pacifico si recava in Messico e navigando
sull’Atlantico arrivava in Spagna, attraverso la Francia rientrava in Italia e sbarcava a Napoli
il 4 dicembre del 1698. La sua opera, in sei volumi, “Giro intorno al
mondo” fu accolta con entusiasmo e il suo nome divenne famoso.
PIAZZA GARIBALDI Piccola
e graziosa, sopraelevata rispetto alla strada, è recintata da un
elegante balaustra. Al centro, sorretto da un piedistallo, c’è il
busto marmoreo del grande viaggiatore concittadino Gian Francesco
Gemelli Careri. Su questa piazza si affaccia il maestoso palazzo Loschiavo che è forse il più bello della città.
PIAZZA DEL DUOMO Ha
forma quasi quadrata e sul lato orientale sorge il Duomo. Tale chiesa fu
distrutta dal terremoto del 1783 e ricostruita l’anno successivo. Il
terremoto del 1908 provocò il crollo del campanile e danneggiò la
chiesa. La nuova chiesa è fiancheggiata da due basse torri campanarie a
due piani, che ricevono luce attraverso eleganti trifore e culminano
all’ uso moresco, con due calotte. Nella torre di destra c’è il
quadrante di un orologio elettrico.
Si
accede alla chiesa mediante tre porte: una alla base di ciascuna delle
due torri; la terza, che è la maggiore, al centro, sotto un bel rosone
che dà luce all’ interno. Questo è illuminato dalle finestre
laterali ornate da artistici vetri colorati. L’ interno è a tre
navate. Vi si trova un pulpito
L’
altare maggiore di marmo sostiene il tabernacolo che racchiude la
stupenda immagine della Vergine della Montagna, su legno da artisti
napoletani della seconda metà del secolo XVIII.
VINCENZO ROMEO Nacque a Radicena il 26 novembre 1878. Visse poi a Roma, dove
fu allievo di Giulio Monteverde. Nel 1906 eseguì ad Ivrea il monumento
sepolcrale della famiglia Demaria- Barotti ed alcuni busti.
All’esposizione Canavese s’ impose col grandioso busto in gesso di
Giuseppe Giacosa e la testa di bronzo AL SOLE. La facilità del disegno,
la larghezza dei tratti, la spigliatezza e la morbidezza della forma
fanno del Romeo un artista di notevole valore. A
Roma compose i gruppi e i leoni sovrastanti l’ingresso al Giardino
Zoologico. “I Ciechi”, “Olga”, “Nel Pollaio” sono
stati giudicati gioielli. Tornato per alcuni anni a
Radicena, accolse
nel suo studio il giovane Alessandro Monteleone e gli predisse il suo
radioso avvenire. Dopo la prima guerra mondiale scolpì i
monumenti ai Caduti di Radicena, Fabrizia e Biancavilla, eseguì lavori
nella Cappella del Sacro Cuore nella chiesa Matrice di Iatrinoli e nella
chiesa di San Giuseppe (Radicena).Nel 1920 partecipò alla
“Biennale” di Reggio e nel 1924 fu premiata la sua opera “Testa di
Fauro”. In Egitto scolpì statue e disegnò fontane
per la residenza di Re Fuad e compose in marmo le grandi figure del Nilo
e della Agricoltura.Morì a Roma l’11 novembre 1942.
ALESSANDRO
MONTELEONE Scultore
e pittore di grande talento, egli nacque a Radicena il 5 febbraio 1894.
Giovinetto, ebbe la guida del concittadino Vincenzo Romeo. Dopo la prima
guerra mondiale si affermò a Roma tra i migliori scultori, godendo
grande stima. Di
temperamento mistico dedica la sua opera di preferenza a soggetti sacri.
Le sue opere sono sparse nelle chiese di Roma, Milano, Voghera, Avezzano,
Aprilia, Reggio Calabria, nel cui Duomo è sua l’opera di pregevole
fattura il Monumento Sepolcrale all’arcivescovo Montalbetti. Altre
opere sono nel castello di Rodi, nella facciata dell’EUR a Roma, nei
cimiteri di Roma , Monza, Parma, Taurianova, Assisi. Tra i suoi ultimi
lavori ricordiamo il Monumento a Garibaldi a Reggio Calabria. Ha
insegnato all’Accademia delle Belle Arti a Roma, Napoli e Palermo.
CHIESA DEL ROSARIO
Ai
due lati dell’altare maggiore erano collocate due statue. Pure
d’ignoto autore, ma del secolo XV, su lastroni di marmo alabastrino,
alte un metro, proveniente
anch’esse da Terranova che rappresentavano gli apostoli Pietro e
Paolo. Oggi troviamo solo la statua di San Paolo.
Nella
stessa chiesa si hanno altre due sculture in legno ben conservate, opera
di autori calabresi del 1700. Una alta m. 1,30 rappresenta Cristo
risorto
,
l’altra,
alta m. 1,40 ,riproduce S. Giovanni evangelista. Il soffitto della chiesa si fregiava di alcune tele del vibonese Emanuele Paparo che andarono distrutte dall’umidità causata dall’infiltrazione d’acqua attraverso le tegole del tetto.
Le
nostre considerazioni
Il progetto che noi, alunni delle quarte, quest’ anno abbiamo realizzato con le nostre insegnanti di classe, è un ampliamento di quello dell’anno scorso. Con i miei compagni, sin dai primi giorni, ho seguito con molto interesse i fatti che riguardano la storia della nostra città e assieme abbiamo riscoperto il valore dei monumenti che essa conserva nelle chiese e di alcuni uomini illustri taurianovesi. Solo ora mi rendo conto perché Taurianova è città d’arte. Ammirandola mi sono accorta che molte opere sono conservate male. Il mio desiderio è che vengano restaurate e fatte conoscere ai numerosi turisti che durante l’estate visitano il nostro paese. (Roberta IV A)
NOSTRI
RINGRAZIAMENTI … UN GRAZIE DI CUORE A QUANTI
HANNO CONTRIBUITO A COSTRUIRE LA
STORIA DI TAURIANOVA E AL NOSTRO
DIRIGENTE SCOLASTICO, PROF. GIUSEPPE
FAZZOLARI, SEMPRE SENSIBILE ALLE NOSTRE
INIZIATIVE.
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