DIREZIONE DIDATTICA 2° CIRCOLO TAURIANOVA (RC)
“ FRANCESCO SOFIA ALESSIO  

 

  Arte e Cultura nella nostra città  

 

A CURA DEGLI ALUNNI DELLE CLASSI QUARTE
ANNO SCOLASTICO 2006/2007  

 

PERCHE’ QUESTO PROGETTO

Questo progetto è un ampliamento del percorso educativo svolto durante l’anno scolastico 2005-2006 ed è stato riproposto anche a richiesta dei genitori degli alunni delle classi quarte, perché consapevoli tutti che SE NON SI CONOSCE IL PASSATO NON SI PUO’ COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE.  

 

PREMESSA

L’approccio ai beni culturali porta inevitabilmente e doverosamente i ragazzi alla scoperta dell’arte nelle sue più alte forme di espressione: la pittura, la scultura, l’architettura, la poesia e la prosa.

E’ importante, soprattutto a scuola avvicinarsi alle opere artistiche del proprio territorio che presentano un notevole importanza culturale.

La scuola Primaria ha il compito di promuovere le condizioni che collocano la storia come esperienza educativa di ciascuno.

L’introduzione alla conoscenza artistica pone un lavoro di documentazione e di discussione che solleciti l’alunno alla curiosità della ricerca.

FINALITA’ del PROGETTO:

- Potenziare il processo di scolarità e il successo scolastico.

- Sviluppare negli alunni l’interesse artistico e culturale del proprio territorio.

OBIETTIVI EDUCATIVI:

-Favorire la costruzione della propria identità culturale attraverso la presa di coscienza della propria realtà in cui vive.

-Sviluppare il concetto di passato attraverso un legame significativo tra realtà trascorsa e dimensione presente.

-Favorire il consolidamento di alcuni organizzatori cognitivi della formazione storica: il tempo,l’azione e la cronologia.

-Sviluppare la pratica della metodologia e della ricerca.

METODOLOGIA:

Questa proposta di lavoro intende sviluppare nei bambini l’interesse culturale per il proprio ambiente. I dati rilevati dall’osservazione diretta con documentazione fotografiche, ricerche evidenzieranno gli aspetti più significativi di un territorio ricco di arte e cultura come il nostro paese.

STRUMENTI DI VALUTAZIONE

-Osservazione degli alunni.

-Valutazione in itinere degli obiettivi educativi.

-Valutazione finale del progetto.

-Esame della documentazione raccolta:

-Valutazione finale mediante presentazione del lavoro svolto.

 

 

  Se non 
si conosce il 
passato non si può 
costruire un futuro migliore

Le classi IV A-B

Le insegnanti: 

Greco Pasqualina (Referente)

  Bilardi Francesa

Condello Enza  

 

PROBABILI ORIGINI DI TAURIANOVA

I mandriani di Taureana, trasmigrando con le loro greggi di là dal Marro, andarono a fermarsi a San Martino, che è uno dei centri che costituiscono il comune di Taurianova. S. Martino potrebbe essere stato il nucleo dal quale si formarono gli altri due centri: Iatrinoli eRadicena.

S. Martino, ricco di chiese e conventi e munito di un imponente castello, sviluppandosi  rapidamente, divenne un centro civile e religioso molto importante.  

 

   

SAN MARTINO

Casella di testo:

 

Martino poi fu elevato a contea e destinato a sede degli STATI GENERALI. Nel 1285 tornava a S. Martino il re Carlo d’Angiò. Dunque nei secoli XI, XII, S. Martino fu uno dei centri più importanti d’Europa. Anche Radicena e Iatrinoli fecero parte della contea fino all’ abolizione del faudelesimo.

Sotto il regno di Ferdinando, re di Napoli, il 5 febbraio 1783, un orrenda sciagura si abbattè in Calabria e sulla piana di Gioia: un fortissimo terremoto. Il sisma distrusse intere città e paesi e provocò  più di duemila vittime.

Ai primi dell’ Ottocento fu tutto un rifiorire di opere con l’ aiuto di artisti dei paesi vicini ( i Paparo, i Morano, i Barillari). Qualche opera si scorge ancora nella chiesa del Rosario. Per ornare le nostre chiese i ricostruttori ricavarono molto materiale dalle macerie dei templi che il terremoto aveva abbattuto.  

 

RADICENA

All’inizio del xx secolo Radicena era un importante centro agricolo,commerciale e sede di uffici governativi come la Pretura, l’Agenzia delle imposte, l’Ufficio del Registro, la caserma dei carabinieri, la Banca Agricola, un teatro di prosa, l’Ospedale e il Gerocomio.Fu allora che le autorità stabilirono di unire il comune di Terranova a Radicena con un nuovo nome che ricordasse le antiche origini comuni:TAURIANOVA.I terranovesi, non contenti chiesero(alla caduta del fascismo) l’autonomia

che fu loro restituita. L’unificazione giovò alla popolazione per l’igiene e l’estetica. Vennero costruite strade, piazze e giardini, si migliorò l’afflusso dell’acqua potabile e l’illuminazione.  

 

ITINERARI TURISTICI

Il centro urbano si compone di due rioni: Radicena e Iatrinoli, che si estendono entrambi sui due lati della strada statale 111, la quale costituisce la principale arteria della città.

La frazione S. Martino è una grossa borgata sita sulla via per Palmi. La frazione Amato,sulla statale per Gioia, è invece un piccolo gruppo di case che sorge nel punto preciso in cui inizia la strada di Oppido.

 

PIAZZA ITALIA

Fino al 1908 questa piazza, detta di Sant’Orsola, era un lurido sterrato che serviva per erigervi banchi di vendita durante la fiera di settembre. Oggi, invece, è il cuore della città. Ad essa fanno capo le vie: Roma, xx Settembre, Oberdan, Isonzo, Cavour, XXIV Maggio, Monte Grappa.

Al centro della piazza sorge il monumento ai Caduti di Radicena, opera dello scultore Vincenzo Romeo. Il monumento raffigura  la mortale lotta fra due magnifiche aquile di bronzo, una delle quali bicipite (l’artista volle simboleggiare la vittoria dell’aquila italiana su quella asburgica).

 

 

FRANCESCO SOFIA ALESSIO

 

Casella di testo:  Nasce a Radicena (ora Taurianova) da Casimiro Sofia e Rosina Alessio. All’anagrafe de Comune viene registrato coi nomi:Francesco Achille Ferdinando.

Il poeta e latinista Francesco Sofia Alessio nel 1894 consegue la patente di maestro di grado inferiore a Messina e due anni dopo quella di grado superiore. Per cinque anni insegna storia, geografia, lingua francese, matematica e scienze naturali nella IV e V classe ginnasiale del Seminario di Gerace Superiore.

Casella di testo:  Nel 1905 ottiene l’insegnamento in una scuola elementare di Molochi e, successivamente, passa nelle scuole di Radicena. Nel 1917 vince la Medaglia d’Oro col carme “Sepulcrum Joannis Pascoli” di 224  versi, la seconda Medaglia d’Oro la vince nel 1920 col  carme “Ultimi Tibulli dies” di 230 versi, la terza volta riceve il premio d’Oro col carme “Asterie” di 319 versi. E’ la storia della sposa di un console romano che, venendo a conoscenza dei miracoli e del Calvario di Gesù, divenne cristiana. Il 25 agosto del 1931 scrive la relazione del miracolo operato dalla Vergine Maria SS. della Montagna la sera del 9 settembre 1894 a Radicena. Francesco Sofia Alessio muore il 16 aprile del 1943 a Reggio Calabria.  

 

FRANCESCO GEMELLI CARERI

Nacque a Radicena nel 1651 e morì a Napoli nel 1725 dopo una vita avventurosa. Laureatosi in legge a Napoli ricoprì varie cariche pubbliche, ma il suo animo irrequieto lo spinse a soli 34 anni a viaggiare in Francia, in Spagna , Germania, Ungheria dove fu ferito combattendo contro i turchi. Tornato a Napoli scrisse “Relazione delle campagne d’Ungheria”e “ Viaggi in Europa”  

    

    

 

Nel 1693 si imbarcava a Napoli, riprese il mare a Palmi, passando per Messina e Malta raggiungeva l’Egitto e visitava i luoghi Santi, l’Armeni, la Persia, l’India e la Cina. Da lì passava poi alle Filippine e attraverso il Pacifico si recava in Messico e navigando sull’Atlantico arrivava in Spagna,  attraverso la Francia rientrava in Italia e sbarcava a Napoli il 4 dicembre del 1698. La sua opera, in sei volumi, “Giro intorno al mondo” fu accolta con entusiasmo e il suo nome divenne famoso.  

 

PIAZZA GARIBALDI

Piccola e graziosa, sopraelevata rispetto alla strada, è recintata da un elegante balaustra. Al centro, sorretto da un piedistallo, c’è il busto marmoreo del grande viaggiatore concittadino Gian Francesco Gemelli Careri.

Su questa piazza si affaccia il maestoso palazzo Loschiavo che è forse il più bello della città.

 

 

PIAZZA DEL DUOMO

Ha forma quasi quadrata e sul lato orientale sorge il Duomo. Tale chiesa fu distrutta dal terremoto del 1783 e ricostruita l’anno successivo. Il terremoto del 1908 provocò il crollo del campanile e danneggiò la chiesa. La nuova chiesa è fiancheggiata da due basse torri campanarie a due piani, che ricevono luce attraverso eleganti trifore e culminano all’ uso moresco, con due calotte. Nella torre di destra c’è il quadrante di un orologio elettrico.

 

 

Si accede alla chiesa mediante tre porte: una alla base di ciascuna delle due torri; la terza, che è la maggiore, al centro, sotto un bel rosone che dà luce all’ interno. Questo è illuminato dalle finestre laterali ornate da artistici vetri colorati. L’ interno è a tre navate. Vi si trova un pulpito ligneo di pregevole fattura, opera dell’ architetto e costruttore dell’ intero edificio.            

 

L’ altare maggiore di marmo sostiene il tabernacolo che racchiude la stupenda immagine della Vergine della Montagna, su legno da artisti napoletani della seconda metà del secolo XVIII.  

 

VINCENZO ROMEO

 

Nacque a Radicena il 26 novembre 1878. Visse poi a Roma, dove fu allievo di Giulio Monteverde. Nel 1906 eseguì ad Ivrea il monumento sepolcrale della famiglia Demaria- Barotti ed alcuni busti. All’esposizione Canavese s’ impose col grandioso busto in gesso di Giuseppe Giacosa e la testa di bronzo AL SOLE. La facilità del disegno, la larghezza dei tratti, la spigliatezza e la morbidezza della forma fanno del Romeo un artista di notevole valore.

A Roma compose i gruppi e i leoni sovrastanti l’ingresso al Giardino  Zoologico. “I Ciechi”, “Olga”, “Nel Pollaio” sono stati giudicati gioielli.

Tornato per alcuni anni a Radicena, accolse nel suo studio il giovane Alessandro Monteleone e gli predisse il suo radioso avvenire.

Dopo la prima guerra mondiale scolpì i monumenti ai Caduti di Radicena, Fabrizia e Biancavilla, eseguì lavori nella Cappella del Sacro Cuore nella chiesa Matrice di Iatrinoli e nella chiesa di San Giuseppe (Radicena).Nel 1920 partecipò alla “Biennale” di Reggio e nel 1924 fu premiata la sua opera “Testa di Fauro”.

In Egitto scolpì statue e disegnò fontane per la residenza di Re Fuad e compose in marmo le grandi figure del Nilo e della Agricoltura.Morì a Roma l’11 novembre 1942.  

 

ALESSANDRO MONTELEONE

Scultore e pittore di grande talento, egli nacque a Radicena il 5 febbraio 1894. Giovinetto, ebbe la guida del concittadino Vincenzo Romeo. Dopo la prima guerra mondiale si affermò a Roma tra i migliori scultori, godendo grande stima.

Di temperamento mistico dedica la sua opera di preferenza a soggetti sacri. Le sue opere sono sparse nelle chiese di Roma, Milano, Voghera, Avezzano, Aprilia, Reggio Calabria, nel cui Duomo è sua l’opera di pregevole fattura il Monumento Sepolcrale all’arcivescovo Montalbetti. Altre opere sono nel castello di Rodi, nella facciata dell’EUR a Roma, nei cimiteri di Roma , Monza, Parma, Taurianova, Assisi. Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo il Monumento a Garibaldi a Reggio Calabria.

Ha insegnato all’Accademia delle Belle Arti a Roma, Napoli e Palermo.

E’ stato “Accademico Ponteficio del Pantheon” e delle “Arti del Disegno” di Firenze e della “Clementine” di B

 

CHIESA DEL ROSARIO

Casella di testo:  Sulla facciata mostra un’epigrafe su cui si rileva la data della ricostruzione, effettuata nel 1803, venti anni dopo il terremoto che aveva abbattuto il tempio. L’edificio, dopo, subì anche l’incuria degli uomini, che provocò il deterioramento di pregevoli opere d’arte presenti nel tempio. Resta ancora un bellissimo altorilievo raffigurante la Vergine col Bambino. L’opera che si trova sulla parte destra della chiesa  proviene da Terranova, (fattura ignota del secolo XVI).

 

 

 

Ai due lati dell’altare maggiore erano collocate due statue. Pure d’ignoto autore, ma del secolo XV, su lastroni di marmo alabastrino, alte un metro,

proveniente anch’esse da Terranova che rappresentavano gli apostoli Pietro e Paolo. Oggi troviamo solo la statua di San Paolo.

 

Nella stessa chiesa si hanno altre due sculture in legno ben conservate, opera di autori calabresi del 1700. Una alta m. 1,30 rappresenta Cristo risorto                                                                                                     ,

 

    

 

l’altra, alta m. 1,40 ,riproduce S. Giovanni evangelista.

Il soffitto della chiesa si fregiava di alcune tele del vibonese Emanuele Paparo che andarono distrutte dall’umidità causata dall’infiltrazione d’acqua attraverso le tegole del tetto.

 

Le nostre considerazioni  

Il personaggio illustre che più mi ha colpito

è stato lo scultore Vincenzo Romeo, che con 

 le sue opere famose ha fatto conoscere

 il nostro paese.  (Rocco IV A)

Quest’anno con i miei compagni con 

grande interesse ho scoperto

perché il mio paese, Taurianova,  

è città d’arte.  (Sabrina IV B) 

Il poeta e umanista Francesco Sofia Alessio

mi ha interessato molto perché è stato un

grande latinista ed ha insegnato in questa

nostra scuola a lui dedicata.  (Ilaria IV B) 

Il bellissimo altorilievo, che raffigura 

la Vergine col Bambino, scolpita nel  

XVI secolo, per me, è una delle

opere più antiche e significative

che ho conosciuto con i miei

compagni.  (Francesco IV A)

Con i miei compagni ho avuto la gioia di

osservare da vicino le opere antiche che ci

sono nelle chiese del nostro paese. Quella

che mi ha colpito di più è stata la statua

della Madonna del Soccorso, scolpita da

un messinese nel secolo XVI.  (Giuseppe IV B) 

 

 

Il progetto che noi, alunni delle quarte, quest’ anno abbiamo realizzato con le nostre insegnanti di classe, è un ampliamento di quello dell’anno scorso. Con i miei compagni, sin dai primi giorni, ho seguito con molto interesse i fatti che riguardano la storia della nostra città e assieme abbiamo riscoperto il valore dei monumenti che essa conserva nelle chiese e di alcuni uomini illustri taurianovesi. Solo ora mi rendo conto perché Taurianova è città d’arte. Ammirandola mi sono accorta che molte opere sono conservate male. Il mio desiderio è che vengano restaurate e fatte conoscere ai numerosi turisti che durante l’estate visitano il nostro paese. (Roberta IV A) 

 

 

  NOSTRI RINGRAZIAMENTI …

 

UN GRAZIE DI CUORE A QUANTI HANNO

CONTRIBUITO A COSTRUIRE LA STORIA DI

TAURIANOVA E AL NOSTRO DIRIGENTE

SCOLASTICO, PROF. GIUSEPPE FAZZOLARI,

 SEMPRE

SENSIBILE ALLE NOSTRE INIZIATIVE.

 

 

 

 

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